Anticorruzione
Alcune notizie in tema di contrasto internazionale ai fenomeni di corruzione
(Prof. Gianmaria Garegnani - Avv. Massimo Mantovani)
Un importante documento, il "Preliminary study on possible regulatory developments to enhance the private sector role in the fight against corruption in a global business contest” (allegato 1), è stato pubblicato in data 8 gennaio 2014, a cura del "B20 task force on improving transparency and anti-corruption”.
Il documento muove dalla constatazione che negli anni recenti si è posto con sempre maggiore pregnanza il tema della regolamentazione multi-giurisdizionale del contrasto ai fenomeni di corruzione, tema che comporta importanti interrogativi sia per gli Stati che per le società. Per i primi, argomenti importanti sono la scelta degli strumenti più efficaci nella lotta alla corruzione, l´analisi del giusto bilanciamento tra prevenzione ed enforcement, la cooperazione internazionale; per le seconde, rivestono rilevanza il noto fenomeno del "ne bis in idem” e l´analisi degli incentivi o disincentivi alla cooperazione con le autorità nel caso di episodi di corruzione.
Il documento, di ampio respiro, analizza le modalità con cui agiscono i meccanismi di enforcement multi-giurisdizionali, per poi esaminare, in ottica dapprima comparata e poi propositiva, tematiche scottanti relative alla cooperazione internazionale tra Stati società nella lotta alla corruzione: l´opportunità e la valenza dei meccanismi di settlement; la portata che deve avere un atteggiamento di self-reporting, e quindi - il tema è collegato - la valenza e la portata istituzionale delle internal investigations; la problematica degli istituti di natura cautelare, posti in essere in corso di indagini (ed analizzati proprio con riferimento al caso italiano); l´importanza del compliance program, ed il dibattito circa i relativi effetti in termini di mitigazione o esclusione della responsabilità dell´organizzazione (è altresì analizzato il tema della certificazione).
Le conclusioni riportano l´auspicio che nel prossimo futuro gli Stati e le società possono compiere reali passi avanti nella lotta contro la corruzione, sviluppando modalità di cooperazione; gli Stati, sviluppando politiche volte incoraggiare le aziende a collaborare e riportare casi di corruzione, portando quindi distinguere le società che muovono verso "tolleranza zero” verso fenomeni di corruzione, e che mostrano in tal senso una reale determinazione e committment, dalla società che ancora accettano un´idea di corruzione endemica e di sistema. Le società, accettando un radicale cambiamento culturale ed assicurando rigorosi processi e l´accoglimento di una vera cultura di rifiuto del fenomeno corruttivo.
Il FCPA blog ha così commentato il lavoro: "The Study advises G20 members to learn from the tools implemented in particular states to create effective approaches to combating corrupt practices. Each needs to decide which of those tools fits into their legal systems, but the value of looking at other states´ methods and supplementing existing models cannot be understated. Basing anti-corruption efforts solely on criminal or administrative proceedings for bribery cases is not the most effective solution all the time, the Study notes. Launching an investigation for evidence by authorities can be a great deterrent to future transgression, but so too can a cooperative approach with a company that is trying to comply by the rules … The Study provides readers an overview of how a variety of nations could claim jurisdiction for bribery, bringing in a variety of authorities pursuing investigations and sanctions. It enumerates the conventions that target either the persons who pay bribes or those who accept them, and the national laws that do the same. The United States often pursues non-U.S. companies under the FCPA, and the UK and China have done the same, looking for any territorial link to their countries. After noting how rigorous countries have been in pursuing bribery enforcement, the Study says that more could be done to make "global settlements" truly global. The countries involved often coordinate their efforts, but it´s rare that the country in which the bribe was offered and that in which it was accepted resolve all outstanding issues together and proper restitution is made to the "demand" state. The Study ends on a positive note, highlighting how self-reporting and cooperation by companies will influence public opinion about global companies positively and serve as a reason states could offer some flexibility with sanctions".
Commentando i lavori della conferenza del B20 di Panama, da cui il lavoro citato ha tratto origine, l´avv. Mantovani, General Counsel di ENI spa e Richard Alderman, Director UK Serious Fraud Office, entrambi membri della task force del B20, hanno osservato che "There is a better way to approach regulation that emanates from the globalisation of business. The solution involves the adoption by governments and regulatory institutions of similar guidelines to interpret and enforce their laws to create an effective partnership between business and the public sector, with a balance of sanctions and incentives. It is a highly complex challenge and cannot be accomplished overnight. It will require the support and participation of many in theglobal legal community, as wellas leaders in both public and private sectors.Although there is a long way to go, we welcome the initiative in Panama as a step in the right direction, with the vision to promote uniform global development of our regulatory framework”.
In argomento, è altresì programmata per il mese di maggio a Washington una importante conferenza internazionale, che muovendo dalla problematica del "ne bis in idem” analizza i temi della self-cooperation e sulle internal investigation (allegato 2).
Infine, si segnala che è stata pubblicata ed è disponibile su Internet una completa ed aggiornatissima rassegna della letteratura accademica internazionale in tema di anti-corruzione, a cura della Harvard Law School (allegato 3).
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