Cassazione penale - Sentenza 23 giugno 2006
La vicenda si inseriva nell´ambito di un procedimento penale riguardante un´associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, volti all´aggiudicazione degli appalti dei servizi di pulizia ed ausiliariato banditi da diversi enti pubblici del settore sanitario pugliese – soprattutto aziende AUSL di varie province ed alcuni Comuni – procedimento in cui venivano emessi provvedimenti cautelari coercitivi nei confronti di numerosi indagati per tali reati, alcuni dei quali commessi in favore delle due società.
Per quanto riguarda gli illeciti contestati agli enti, il G.I.P., nell´ordinanza suindicata, metteva in rilievo come fosse stato realizzato un complesso sistema di corruzione che, con la complicità di funzionari amministrativi, aveva consentito alle due società di ottenere lucrosi appalti senza alcuna gara formale nonché di ottenere l´illecita prosecuzione dei contratti di pulizia ed ausiliariato già appaltati, aggirando così le regole contrattuali imposte alla pubblica amministrazione ed offrendo, come contropartita, una costante disponibilità ad assecondare richieste clientelari provenienti dalla stessa amministrazione e dal mondo della politica, tra cui numerose richieste di assunzioni. Ad operare per conto delle società, ponendo in essere i reati contestati, sarebbero stati, nella ricostruzione fatta dal G.I.P., soggetti con funzioni di rappresentanza, di amministrazione e di direzione, anche di fatto, nelle due società.
Quindi, erano stati ritenuti sussistenti i gravi...
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